E' il mattino il momento
Meglio per andare
Accanto ai mattoni neri
E dentro un'alba tardiva
Fa freddo e umido
Non provo piacere dentro il velo umido
Non trovo desiderio dentro il velo del tuo occhio
Solo una Mattina da Solo
Fa sempre freddo nelle stazioni
Fa sempre freddo sui binari
E il treno che arriva conosce solo l'addio
E il treno che arriva non è un luogo comodo per i sogni
Ti ho scritto subito
Nel chiuso di un messaggio
Nel vuoto del testo sullo schermo
Hai risposto col dubbio che si da ai gatti sui tetti
Lasciami solo dentro un testo
Lasciami solo dietro uno schermo
Lasciati scrivere un Semplice Messaggio Solitario
Lasciati guardare quando balli
E lasciati guardare nei sogni
Sempre sotto la seta nera dei tuoi vestiti
Lasciami essere un serpente ai tuoi piedi
Potrai svuotare le vene se vuoi, dopo
giovedì 27 febbraio 2014
mercoledì 26 febbraio 2014
#92 - Strategia del silenzio (due stanze)
Sono una donna concreta
Non corro
E non cammino nel vuoto
Sono una donna col cuore libero e leggero, sa stare da solo
Ti ho visto, dietro una maschera microfono
Ti ho visto e ho capito che sei preda
Ti ho detto conquistami con la tua debolezza
Ma tu sei un uomo e non puoi arrivarci, ti fermi ad uno
Ti ho inseguito davanti al microfono
Ti ho detto un solo si
Ti ho dato un solo bacio
Ma tu non conosci il gusto della battaglia feroce
Continua a mentirti e non correre
Continua a mentirle falla felice
Vediamoci sempre dividendo due stanze
Lei quella col velluto nero, per me i drappi alle pareti e le imposte rosse
Mi avvicino, piove, ho il volto fiero e le spalle alte
Tu hai un velo d'imbarazzo che sale dalla barba
Vorresti essere solo, non puoi
Mi vorresti lo so, ma io sono la prima a dirti no
Ascolta la mia strategia del silenzio
Dammi entrambi le tue stanze
Dammi lenzuola pulite e nero
Di seta i tuoi capelli e di marmo il tuo volto
Finalmente sorridente
Non corro
E non cammino nel vuoto
Sono una donna col cuore libero e leggero, sa stare da solo
Ti ho visto, dietro una maschera microfono
Ti ho visto e ho capito che sei preda
Ti ho detto conquistami con la tua debolezza
Ma tu sei un uomo e non puoi arrivarci, ti fermi ad uno
Ti ho inseguito davanti al microfono
Ti ho detto un solo si
Ti ho dato un solo bacio
Ma tu non conosci il gusto della battaglia feroce
Continua a mentirti e non correre
Continua a mentirle falla felice
Vediamoci sempre dividendo due stanze
Lei quella col velluto nero, per me i drappi alle pareti e le imposte rosse
Mi avvicino, piove, ho il volto fiero e le spalle alte
Tu hai un velo d'imbarazzo che sale dalla barba
Vorresti essere solo, non puoi
Mi vorresti lo so, ma io sono la prima a dirti no
Ascolta la mia strategia del silenzio
Dammi entrambi le tue stanze
Dammi lenzuola pulite e nero
Di seta i tuoi capelli e di marmo il tuo volto
Finalmente sorridente
#91 - Binari al Sole
Era già sera
Prima che potessi pensarlo
Eri già arrivata
Passavi le stanze di casa come fa il vento che mi scompiglia i capelli
Poi la notte
Mi piaceva prima
Ora mi rende inquieto, vuoto e distante
Se mi corico e cerco amore, volgi il tuo sguardo al muro e tremi un po
Durante il giorno
Un Sole forte, insiste sulle tue spalle nude
Sento ancora il vento di ieri
Sento ancora il sapore della tua pelle nuda, il tuo sguardo altrove
Ti lascio andare come fosse Domenica
Come fosse un pomeriggio qualunque
E' da una settimana che ti parlo d'amore
E' da una settimana che mi parli del Sole
Adesso mi tocchi la mano, non lo volevi
L'anima sviene, il cuore a fatica mi sostiene
Prendimi la mano e stringi forte
Inganna ancora il mio assurdo dolore
E' passata una settimana
Ci siamo dati il corpo
Ci siamo detti addio
Non ci abbiamo creduto, ma restiamo Soli
E, ora, davanti a questi binari al Sole
Vedo la coda del mio dolore
E, ora, davanti a questi binari al Sole
Vedo l'alba di un nuovo dolore
Prima che potessi pensarlo
Eri già arrivata
Passavi le stanze di casa come fa il vento che mi scompiglia i capelli
Poi la notte
Mi piaceva prima
Ora mi rende inquieto, vuoto e distante
Se mi corico e cerco amore, volgi il tuo sguardo al muro e tremi un po
Durante il giorno
Un Sole forte, insiste sulle tue spalle nude
Sento ancora il vento di ieri
Sento ancora il sapore della tua pelle nuda, il tuo sguardo altrove
Ti lascio andare come fosse Domenica
Come fosse un pomeriggio qualunque
E' da una settimana che ti parlo d'amore
E' da una settimana che mi parli del Sole
Adesso mi tocchi la mano, non lo volevi
L'anima sviene, il cuore a fatica mi sostiene
Prendimi la mano e stringi forte
Inganna ancora il mio assurdo dolore
E' passata una settimana
Ci siamo dati il corpo
Ci siamo detti addio
Non ci abbiamo creduto, ma restiamo Soli
E, ora, davanti a questi binari al Sole
Vedo la coda del mio dolore
E, ora, davanti a questi binari al Sole
Vedo l'alba di un nuovo dolore
lunedì 24 febbraio 2014
#90 - Tratto di penna
Quel giorno
Eri seria
Seduta in macchina, il volto contratto
La montagna non ti piace
La strada impervia
Alberi e fumi di malga
Strette le mani sul ventre
Una smorfia per ogni curva
Ti ricordi ?
Neanche il lieve declinare del prato al Sole
Neanche la rosa carezza del vento
Non potevo immaginare
Ti ricordi ?
Quel giorno di poi al mare
Lo schiaffo del vento proviene dalle onde
Sabbia bollente sotto i tuoi piedi nudi
Il tuo seno al Sole
Potevi metterci il corpo intero
Anima fragile, il tuo corpo intero al Sole
Come vela per la riva opposta
Poi a casa
Ti sei girata e un attimo solo
Il volto piegato verso un altro destino
Hai tirato un tratto di penna sul mio futuro
Ascoltalo il tuo cuore
Butta via la chiave
Ascoltalo il tuo cuore
Esci da questa stanza
Eri seria
Seduta in macchina, il volto contratto
La montagna non ti piace
La strada impervia
Alberi e fumi di malga
Strette le mani sul ventre
Una smorfia per ogni curva
Ti ricordi ?
Neanche il lieve declinare del prato al Sole
Neanche la rosa carezza del vento
Non potevo immaginare
Ti ricordi ?
Quel giorno di poi al mare
Lo schiaffo del vento proviene dalle onde
Sabbia bollente sotto i tuoi piedi nudi
Il tuo seno al Sole
Potevi metterci il corpo intero
Anima fragile, il tuo corpo intero al Sole
Come vela per la riva opposta
Poi a casa
Ti sei girata e un attimo solo
Il volto piegato verso un altro destino
Hai tirato un tratto di penna sul mio futuro
Ascoltalo il tuo cuore
Butta via la chiave
Ascoltalo il tuo cuore
Esci da questa stanza
venerdì 21 febbraio 2014
#89 - Corpo e città
Questo muro nero di mattoni
Di giorno è solo grigio
Questo muro nero di mattoni
La mattina è il posto per baciarti
C'è un gatto grigio e sporco
Ti guarda il polpaccio
Lo vuole nudo
Come lo vedo io anche al buio
La fabbrica fatta di mattoni
Apre
Il giovane operaio
Ci scopre abbracciati
Il muro della fabbrica
E' la nostra alcova
Capisci il poco che abbiamo
Ti rendi conto di quanto siamo
Sembra una favola
Ma è solo il tuo corpo e questa sporca città
Sembra una favola
Ma è solo il tuo corpo e questo stupido maschio
Sembra una città
Ma è solo il tuo corpo da favola e questa sporca realtà
Sembra una città
Ma è il tuo corpo da favola e questo maschio illuso
Sembra così vero
Che sembra suoni
Un ritmo sincero
Dentro un bicchiere di vino nero
Di giorno è solo grigio
Questo muro nero di mattoni
La mattina è il posto per baciarti
C'è un gatto grigio e sporco
Ti guarda il polpaccio
Lo vuole nudo
Come lo vedo io anche al buio
La fabbrica fatta di mattoni
Apre
Il giovane operaio
Ci scopre abbracciati
Il muro della fabbrica
E' la nostra alcova
Capisci il poco che abbiamo
Ti rendi conto di quanto siamo
Sembra una favola
Ma è solo il tuo corpo e questa sporca città
Sembra una favola
Ma è solo il tuo corpo e questo stupido maschio
Sembra una città
Ma è solo il tuo corpo da favola e questa sporca realtà
Sembra una città
Ma è il tuo corpo da favola e questo maschio illuso
Sembra così vero
Che sembra suoni
Un ritmo sincero
Dentro un bicchiere di vino nero
giovedì 20 febbraio 2014
#88 - Ballerina
E' una strada buia
Nei pressi la stazione
Non piace neanche ai gatti la notte
E' vuota al mattino
Magazzino
Sempre aperto non c'è tempo
Un furgone entra, uno va
Bagliori dietro il palazzo
Corri auto
Misterioso autista
Volto nero
La brace della sigaretta e il volto socchiuso
Sa di nebbia battere alla porta
Rumore del freddo
Giornali e petrolio
Apri
Un saluto più caldo del fuori
Un bacio più freddo del cuore
Beviamo un caffè
Perché ci dobbiamo coricare
E' luce alta
E' ora di guardarci con la luce del giorno grigio
Ti muovi sempre piano, accorta
Da una stanza all'altra
Ricordo sempre però
Ancora
La prima notte, come ballerina
Dalla porta al letto fu un tempo breve, il tempo della follia
Nei pressi la stazione
Non piace neanche ai gatti la notte
E' vuota al mattino
Magazzino
Sempre aperto non c'è tempo
Un furgone entra, uno va
Bagliori dietro il palazzo
Corri auto
Misterioso autista
Volto nero
La brace della sigaretta e il volto socchiuso
Sa di nebbia battere alla porta
Rumore del freddo
Giornali e petrolio
Apri
Un saluto più caldo del fuori
Un bacio più freddo del cuore
Beviamo un caffè
Perché ci dobbiamo coricare
E' luce alta
E' ora di guardarci con la luce del giorno grigio
Ti muovi sempre piano, accorta
Da una stanza all'altra
Ricordo sempre però
Ancora
La prima notte, come ballerina
Dalla porta al letto fu un tempo breve, il tempo della follia
martedì 4 febbraio 2014
#87 - Circo Alekan
Ho imparato a toccarti
A toccarti una spalla
La destra
Senza spingere o toccare, deve essere sfiorata
Ho imparato che è meglio guardare la finestra
Darti le spalle
Senza tema di volerti abbracciare
Spiare la strada e le finestre e i vicini
Sarà il nostro giorno
Perfetto
Dove tu mi sosterrai e mi darai nuova vita
Dove io ti darò forza e scaverò energia dalle tue gambe
Infine, felice, dormirò senza averti sfiorato
Felice
Al suono di un'orchestra che è solo nella mia testa
Sarà bello addormentarsi dietro il tuo sorriso
Hai volteggiato
Durante il giorno
Una figura in bianco e nero
Sopra la mia testa, come un film di altri tempi
Ti saluto
Sei la mia notte
Sei il giorno di domani e sarai ancora un giorno perfetto
Faremo ancora tutto da soli , il nostro proprio essere, gli altri bussano
Ma nessuno risponde
A toccarti una spalla
La destra
Senza spingere o toccare, deve essere sfiorata
Ho imparato che è meglio guardare la finestra
Darti le spalle
Senza tema di volerti abbracciare
Spiare la strada e le finestre e i vicini
Sarà il nostro giorno
Perfetto
Dove tu mi sosterrai e mi darai nuova vita
Dove io ti darò forza e scaverò energia dalle tue gambe
Infine, felice, dormirò senza averti sfiorato
Felice
Al suono di un'orchestra che è solo nella mia testa
Sarà bello addormentarsi dietro il tuo sorriso
Hai volteggiato
Durante il giorno
Una figura in bianco e nero
Sopra la mia testa, come un film di altri tempi
Ti saluto
Sei la mia notte
Sei il giorno di domani e sarai ancora un giorno perfetto
Faremo ancora tutto da soli , il nostro proprio essere, gli altri bussano
Ma nessuno risponde
lunedì 3 febbraio 2014
#86 - Il lamento della chitarra
Potevo sospirare nel gelo della prima sera
Oppure volgere lo sguardo verso il fiume
Ti presi per mano, mostrando una parte dei miei nudi sentimenti
Poi una sirena, forse un ambulanza, allora non ebbi animo per baciarti
Portato attraverso la scura lente della notte incipiente
Lontano e ancora persi i pensieri del mio passato
Sembravano nascosti alla nostra vista
Invece presenti, dentro l'animo mio, aspettavo solo il colpo di fucile
Invece, nel rumoroso silenzio del mio animo bimbo
La notte è corsa nelle nostre braccia
Io la pensavo dormire abbracciata alla sua nuova fiamma
Mentre ti baciavo oltre il bordo esterno del tuo letto fatto a forma di fiamma
Io me la immagino, mentre sospira al telefono e sorride per rassicurarmi
Io ti ho viva tra le mie braccia
Scopriti ancora
Scoprimi ancora e ti mostrerò i miei angoli scuri e i miei sentimenti nudi
Il giorno dopo
Senza il sonno nascosto nel tabernacolo del prete
Senza muoverci con la fretta dei banali
Sentiamo un rumore nato nella stanza appena a fianco
E' un lamento dolce e melodico
Rompe il mattino
Siamo nudi rispetto al suo suono che irrompe
E' il lamento della chitarra in sala, figlia della promessa delle nostre dita
Le abbiamo tenute chiuse sui nostri corpi, cosa farai ora?
Ti abbiamo mostrato la nostra debolezza
Chitarra, vuoi ancora le nostre dita ?
Prendi anche i nostri corpi, fai di noi un suono come un sogno di bambini
Oppure volgere lo sguardo verso il fiume
Ti presi per mano, mostrando una parte dei miei nudi sentimenti
Poi una sirena, forse un ambulanza, allora non ebbi animo per baciarti
Portato attraverso la scura lente della notte incipiente
Lontano e ancora persi i pensieri del mio passato
Sembravano nascosti alla nostra vista
Invece presenti, dentro l'animo mio, aspettavo solo il colpo di fucile
Invece, nel rumoroso silenzio del mio animo bimbo
La notte è corsa nelle nostre braccia
Io la pensavo dormire abbracciata alla sua nuova fiamma
Mentre ti baciavo oltre il bordo esterno del tuo letto fatto a forma di fiamma
Io me la immagino, mentre sospira al telefono e sorride per rassicurarmi
Io ti ho viva tra le mie braccia
Scopriti ancora
Scoprimi ancora e ti mostrerò i miei angoli scuri e i miei sentimenti nudi
Il giorno dopo
Senza il sonno nascosto nel tabernacolo del prete
Senza muoverci con la fretta dei banali
Sentiamo un rumore nato nella stanza appena a fianco
E' un lamento dolce e melodico
Rompe il mattino
Siamo nudi rispetto al suo suono che irrompe
E' il lamento della chitarra in sala, figlia della promessa delle nostre dita
Le abbiamo tenute chiuse sui nostri corpi, cosa farai ora?
Ti abbiamo mostrato la nostra debolezza
Chitarra, vuoi ancora le nostre dita ?
Prendi anche i nostri corpi, fai di noi un suono come un sogno di bambini
Iscriviti a:
Post (Atom)