giovedì 27 febbraio 2014

#93 - S.M.S.

E' il mattino il momento
Meglio per andare
Accanto ai mattoni neri
E dentro un'alba tardiva

Fa freddo e umido
Non provo piacere dentro il velo umido
Non trovo desiderio dentro il velo del tuo occhio
Solo una Mattina da Solo

Fa sempre freddo nelle stazioni
Fa sempre freddo sui binari
E il treno che arriva conosce solo l'addio
E il treno che arriva non è un luogo comodo per i sogni

Ti ho scritto subito
Nel chiuso di un messaggio
Nel vuoto del testo sullo schermo
Hai risposto col dubbio che si da ai gatti sui tetti

Lasciami solo dentro un testo
Lasciami solo dietro uno schermo
Lasciati scrivere un Semplice Messaggio Solitario
Lasciati guardare quando balli

E lasciati guardare nei sogni
Sempre sotto la seta nera dei tuoi vestiti
Lasciami essere un serpente ai tuoi piedi
Potrai svuotare le vene se vuoi, dopo

mercoledì 26 febbraio 2014

#92 - Strategia del silenzio (due stanze)

Sono una donna concreta
Non corro
E non cammino nel vuoto
Sono una donna col cuore libero e leggero, sa stare da solo

Ti ho visto, dietro una maschera microfono
Ti ho visto e ho capito che sei preda
Ti ho detto conquistami con la tua debolezza
Ma tu sei un uomo e non puoi arrivarci, ti fermi ad uno

Ti ho inseguito davanti al microfono
Ti ho detto un solo si
Ti ho dato un solo bacio
Ma tu non conosci il gusto della battaglia feroce

Continua a mentirti e non correre
Continua a mentirle falla felice
Vediamoci sempre dividendo due stanze
Lei quella col velluto nero, per me i drappi alle pareti e le imposte rosse

Mi avvicino, piove, ho il volto fiero e le spalle alte
Tu hai un velo d'imbarazzo che sale dalla barba
Vorresti essere solo, non puoi
Mi vorresti lo so, ma io sono la prima a dirti no

Ascolta la mia strategia del silenzio
Dammi entrambi le tue stanze
Dammi lenzuola pulite e nero
Di seta i tuoi capelli e di marmo il tuo volto

Finalmente sorridente

#91 - Binari al Sole

Era già sera
Prima che potessi pensarlo
Eri già arrivata
Passavi le stanze di casa come fa il vento che mi scompiglia i capelli

Poi la notte
Mi piaceva prima
Ora mi rende inquieto, vuoto e distante
Se mi corico e cerco amore, volgi il tuo sguardo al muro e tremi un po

Durante il giorno
Un Sole forte, insiste sulle tue spalle nude
Sento ancora il vento di ieri
Sento ancora il sapore della tua pelle nuda, il tuo sguardo altrove

Ti lascio andare come fosse Domenica
Come fosse un pomeriggio qualunque
E' da una settimana che ti parlo d'amore
E' da una settimana che mi parli del Sole

Adesso mi tocchi la mano, non lo volevi
L'anima sviene, il cuore a fatica mi sostiene
Prendimi la mano e stringi forte
Inganna ancora il mio assurdo dolore

E' passata una settimana
Ci siamo dati il corpo
Ci siamo detti addio
Non ci abbiamo creduto, ma restiamo Soli

E, ora, davanti a questi binari al Sole
Vedo la coda del mio dolore
E, ora, davanti a questi binari al Sole
Vedo l'alba di un nuovo dolore

lunedì 24 febbraio 2014

#90 - Tratto di penna

Quel giorno
Eri seria
Seduta in macchina, il volto contratto
La montagna non ti piace

La strada impervia
Alberi e fumi di malga
Strette le mani sul ventre
Una smorfia per ogni curva

Ti ricordi ?
Neanche il lieve declinare del prato al Sole
Neanche la rosa carezza del vento
Non potevo immaginare

Ti ricordi ?
Quel giorno di poi al mare
Lo schiaffo del vento proviene dalle onde
Sabbia bollente sotto i tuoi piedi nudi

Il tuo seno al Sole
Potevi metterci il corpo intero
Anima fragile, il tuo corpo intero al Sole
Come vela per la riva opposta

Poi a casa
Ti sei girata e un attimo solo
Il volto piegato verso un altro destino
Hai tirato un tratto di penna sul mio futuro

Ascoltalo il tuo cuore
Butta via la chiave
Ascoltalo il tuo cuore
Esci da questa stanza

venerdì 21 febbraio 2014

#89 - Corpo e città

Questo muro nero di mattoni
Di giorno è solo grigio
Questo muro nero di mattoni
La mattina è il posto per baciarti

C'è un gatto grigio e sporco
Ti guarda il polpaccio
Lo vuole nudo
Come lo vedo io anche al buio

La fabbrica fatta di mattoni
Apre
Il giovane operaio
Ci scopre abbracciati

Il muro della fabbrica
E' la nostra alcova
Capisci il poco che abbiamo
Ti rendi conto di quanto siamo

Sembra una favola
Ma è solo il tuo corpo e questa sporca città
Sembra una favola
Ma è solo il tuo corpo e questo stupido maschio

Sembra una città
Ma è solo il tuo corpo da favola e questa sporca realtà
Sembra una città
Ma è il tuo corpo da favola e questo maschio illuso

Sembra così vero
Che sembra suoni
Un ritmo sincero
Dentro un bicchiere di vino nero

giovedì 20 febbraio 2014

#88 - Ballerina

E' una strada buia
Nei pressi la stazione
Non piace neanche ai gatti la notte
E' vuota al mattino

Magazzino
Sempre aperto non c'è tempo
Un furgone entra, uno va
Bagliori dietro il palazzo

Corri auto
Misterioso autista
Volto nero
La brace della sigaretta e il volto socchiuso

Sa di nebbia battere alla porta
Rumore del freddo
Giornali e petrolio
Apri

Un saluto più caldo del fuori
Un bacio più freddo del cuore
Beviamo un caffè
Perché ci dobbiamo coricare

E' luce alta
E' ora di guardarci con la luce del giorno grigio
Ti muovi sempre piano, accorta
Da una stanza all'altra

Ricordo sempre però
Ancora
La prima notte, come ballerina
Dalla porta al letto fu un tempo breve, il tempo della follia

martedì 4 febbraio 2014

#87 - Circo Alekan

Ho imparato a toccarti
A toccarti una spalla
La destra
Senza spingere o toccare, deve essere sfiorata

Ho imparato che è meglio guardare la finestra
Darti le spalle
Senza tema di volerti abbracciare
Spiare la strada e le finestre e i vicini

Sarà il nostro giorno
Perfetto
Dove tu mi sosterrai e mi darai nuova vita
Dove io ti darò forza e scaverò energia dalle tue gambe

Infine, felice, dormirò senza averti sfiorato
Felice
Al suono di un'orchestra che è solo nella mia testa
Sarà bello addormentarsi dietro il tuo sorriso

Hai volteggiato
Durante il giorno
Una figura in bianco e nero
Sopra la mia testa, come un film di altri tempi

Ti saluto
Sei la mia notte
Sei il giorno di domani e sarai ancora un giorno perfetto
Faremo ancora tutto da soli , il nostro proprio essere, gli altri bussano

Ma nessuno risponde

lunedì 3 febbraio 2014

#86 - Il lamento della chitarra

Potevo sospirare nel gelo della prima sera
Oppure volgere lo sguardo verso il fiume
Ti presi per mano, mostrando una parte dei miei nudi sentimenti
Poi una sirena, forse un ambulanza, allora non ebbi animo per baciarti

Portato attraverso la scura lente della notte incipiente
Lontano e ancora persi i pensieri del mio passato
Sembravano nascosti alla nostra vista
Invece presenti, dentro l'animo mio, aspettavo solo il colpo di fucile

Invece, nel rumoroso silenzio del mio animo bimbo
La notte è corsa nelle nostre braccia
Io la pensavo dormire abbracciata alla sua nuova fiamma
Mentre ti baciavo oltre il bordo esterno del tuo letto fatto a forma di fiamma

Io me la immagino, mentre sospira al telefono e sorride per rassicurarmi
Io ti ho viva tra le mie braccia
Scopriti ancora
Scoprimi ancora e ti mostrerò i miei angoli scuri e i miei sentimenti nudi

Il giorno dopo
Senza il sonno nascosto nel tabernacolo del prete
Senza muoverci con la fretta dei banali
Sentiamo un rumore nato nella stanza appena a fianco

E' un lamento dolce e melodico
Rompe il mattino
Siamo nudi rispetto al suo suono che irrompe
E' il lamento della chitarra in sala, figlia della promessa delle nostre dita

Le abbiamo tenute chiuse sui nostri corpi, cosa farai ora?
Ti abbiamo mostrato la nostra debolezza
Chitarra, vuoi ancora le nostre dita ?
Prendi anche i nostri corpi, fai di noi un suono come un sogno di bambini