martedì 23 luglio 2013

Omissioni - # 1 - 17 secondi

17 secondi, appaiono veramente "pochi", oppure brevi.
Tu t'immagini il fatto che passano subito.
Se ascolti bene, 17 secondi contengono una vita, oppure la vita prima di una morte decisa.
Inizia tutto con una RIFLESSIONE, esso, riflette, sul fatto di esistere di essere e di ciò che ha fatto e, soprattutto, non fatto.
Ovviamente la SUA risposta è buona, LUI ha fatto tutto il dovuto e, quindi, OGGI GIOCA CON L'OGGI.
Si sente apposto, giusto.
Ma, è ovvio, conosce i SECRETI, quelli dentro di se.
Sa che nasconde, oscura, non fa capire, non vuole.
Nonostante tutto lui piace, e piacerà. Le piace e la invita nella SUA CASA.
Questo è il terzo movimento di una struttura portata a sette che non si compirà, mai. 
Ciò prelude al crollo, al crollo morale totale.
Ma prima che siano passati DICIASSETTE SECONDI, non si può nemmanco immaginare.
Lentamente, movimento, cadenzato, come se diciassette secondi durasse in eterno un suono emerge.
E' lento e non t'immagineresti mai potesse uscire dalla tua stessa macchina.
Viaggi lento, viaggiate lento, a margine FORESTE, dormendo non sai lei è persa tra gli alberi, pazzo e bellissimo folletto irripetibile.
M quanto vorrei fosse qui, almeno per leggere.
M quanto vorrei avare la forza di non morirne.

Il Conte

lunedì 1 luglio 2013

PENSIERI - #4 - Intro (tape)

E' un palazzetto dello sport,

pensato, fatto, costruito, per tutt'altro.
C'è questa scalinata, grande immensa e, per me, infinita.
In mezzo un lungo, lunghissimo corrimano.
Potrei anche scenderle queste scale, dritto, giù in fondo e raggiungere il dove devo andare.
Perché preferisco farle, le scale, i gradini, di traverso, cavalcando i corrimano me lo chiederò fra un ventennio o, forse, di più.
Non sono di certo da solo, quanti ragazzi !!! E quante ragazze !!!
Fermo, fermo un attimo.
Guarda lei sembra abbia una coroncina in testa, lui le sorride.
Lei, si lei, l'altra, ma è, per caso, in reggiseno ?
Perché vista da dietro mi sembrava.
Siamo un po tutti uguali.
Gli stessi sorrisi, le stesse paure, mio Dio, quanta paura !!!
Lei le porge una rosa, da qua sembra nera, e lei la prende, sempre con quel sorriso innocente.
Ci sono ragazze talmente dolci che ne ho paura.
Questi sorrisi, impauriti, atroci, feroci, non li dimenticherò mai.
E guarda quella !!! Ha un caschetto nero e fulvo, capelli come spaghetti. 
Un vestito che è un prendisole, quelle spalline fini reggono, non me la fare dire.
No, non lo farò.
E quelle tre, bruttine, ma che scarpe !!!
Ballano.
Sento, sento un suono, corriamo, veloci.
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